La commemorazione di FERDINANDO PIO ROSELLINI scandisce il calendario dell'anno rurale nel territorio che custodisce alcuni ecosistemi particolari e tanti patrimoni di biodiversità
Nato a Pisa nel 1814, uno scienziato che a Firenze ha condotto ricerche e sperimentazioni con il fisico Luigi Nobili, a Genova, dove ha abitato per una decina d'anni e nel 1846 partecipato all'VIII Congresso degli scienziati italiani come delegato della Società d’incoraggiamento per l’educazione
morale-industriale della provincia di La
Spezia, ha cominciato a interessarsi di botanica insieme ai suoi allievi, i figli di Giorgio Doria - di cui era il precettore - e a essiccare e catalogare esemplari di piante raccolti nei dintorni della città ligure, anche in boschi, prati e campi del Monferrato. Dopo aver vissuto a Milano, dove era membro del Circolo Patriottico e fu un protagonista degli storici eventi del fatidico '48, e poi a Torino, dove ha avuto un ruolo di spicco nella vita politica e culturale nazionale come esponente del movimento risorgimentale, dagli elettori di Lavagna eletto deputato al parlamento del Regno di Sardegna e, in particolare, come direttore didattico del nuovo, innovativo, Istituto per il commercio e l'industria. Da Urbano Rattazzi e Giovanni Lanza venne coinvolto nella fondazione della scuola per l'insegnamento delle scienze e dell'economia che, ad esecuzione delle volontà testamentarie della vedova Leardi, venne istituita con sede a Casale Monferrato. "Trapiantato" in Monferrato nel 1858, è stato il primo preside dell'Istituto Leardi, nella cui sede nel 1863 venne trasferita la cattedra di agricoltura che Giuseppe Antonio Ottavi teneva in città dal 1851 e - oltre che dirigere la scuola di cui aveva pianificato la didattica e insegnare matematica e algebra agli studenti - coinvolse i colleghi e gli alunni nella raccolta di esemplari della flora locale per la compilazione di erbario in cui, grazie alla collaborazione con alcuni celebri botanici dell'epoca (Vincenzo Cesati, Agostino Goiran, Jean-Luois Kralik e Agostino Todaro) sono collezionati anche exsiccata provenienti da molti altri territori e paesi.
Molti exsiccata di Ferdinando Rosellini, esemplari di piante che aveva raccolto nei dintorni di Genova, anche in Monferrato, sono custoditi nella collezione di erbari del Museo di Storia Naturale "G. Doria" e il ritratto di Giacomo Doria conservato nella Iconoteca dei botanici alla Biblioteca dell'Orto Botanico dell'Università di Padova
Alcuni
exsiccata conservati nell'erbario composto a Casale Monferrato dal 1858 al 1805 documentano le intense collaborazioni tra i botanici del XIX secolo, quando le scienze naturali li coinvolgevano nelle ricerche anche insieme ai geologi e agli esploratori, che dai loro viaggi tornavano in patria portando esemplari di piante esotiche, e agli agricoltori, che nei propri campi trovavano moltissimi "campioni" di erbe, fiori e funghi,
Tre "tavole" dell'erbario composto da Ferdinando Rosellini e i suoi "discepoli" sono in esposizione al Centro DOC di Casale Monferrato. Questi esemplari dei piante di vite infatti sono reperti botanici molto preziosi, che conservano informazioni biografiche e genetiche delle vigne che nel XIX vegetavano in Monferrato e, oggi, popolano il territorio rurale e decorano le sue aree comprese nel sito seriale UNESCO Paesaggi vitivinicoli del Piemonte.
Un'iniziativa promossa dalla Delegazione FAI di Casale Monferrato, il Garden Club AGI
Società Orticola Casalese e la fiera del verde e dell'agricoltura MONFERRATO GREEN FARM, la commemorazione ha coinvolto, insieme ai referenti della
comunità scientifica internazionale, molteplici
istituzioni,
enti,
associazioni e anche
imprese territoriali e, in particolare, la
community BELOCAL
Tutti possono partecipare alla commemorazione e, così, ricordare la sua figura storica e porre in risalto l'attualità del suo insegnamento con
testimonianze contrassegnate #
FerdinandoRosellini e raccolte in un
ALBUM.
Il primo uso della parola giornata nella lingua italiana è attestato dalla scrittura nel testo poetico più antico della letteratura nazionale, il Cantico dei Cantici ( Laudato Si' ) composto dal santo patrono del paese e protettore degli ecologisti, Francesco d'Assisi, nel XIII secolo, intorno al 1224. Curiosamente, in dialetto monferrino, anche il linguaggio tecnico dei contadini che coltivano i campi e hanno cura dei boschi di questo territorio rurale, oltre che significare giorno o data questo vocabolo indica il parametro di misura dei terreni, “la terra che dal sorgere al calar del sole si riesce ad arare con una coppia di buoi”. Proprio oggi è davvero una giornata davvero speciale in questo posto e in tutta Italia, luoghi con tanti diversi ecosistemi e molti patrimoni ambientali e popolato da una grande quantità di specie animali e vegetali che formano una parte - molto consistente - dell'immenso, ma tanto delicato, mondo della biodiversità.
LA POPOLAZIONE VEGETALE NEL MONDO E IN ITALIA - ... più di un milione di piante (precisamente 1.064.035), appartenenti a 642 “famiglie” e 17.020 “generi”... nell’area dell’Europa Meridionale-Orientale 11.583 specie ... in Italia... 9.792, di cui 8.195 autoctone e invece 1.597 “aliene”, a loro volta 157 archeofite, ovvero trapiantate prima della scoperta dell’America (1492), e 1.440 neofite, cioè di recente introduzione (in particolare 570 integrate nell’ecosistema e 221 invasive).